(+39) 035 543029

“L'arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.”
metalli-preziosi

E’ incredibilmente suggestivo vedere come dal metallo grezzo, seppur nobile, prendano forma i gioielli Arando.Tutto ha inizio con la fusione dell’oro, che portato ad altissime temperature 1000/1090 gradi circa in appositi crogioli, sapientemente legato con altri metalli per donargli il colore, la durezza ed il titolo, si solidifica nelle staffe di ghisa, assumendo la forma del lingotto grezzo. Con una lavorazione parallela, dopo aver creato l’opera in cera sezionata in varie parti, la stessa viene montata a forma di alberello, facendo attenzione che ogni elemento sia collegato tramite bastoncini di cera; l’alberello così prodotto viene inserito in un cilindro d’acciaio e ricoperto da una colata di gesso refrattario, che verrà successivamente portato ad oltre 700 gradi, in un apposito forno per bruciare la cera e creare il vuoto all’interno del gesso. E’ a questo punto che l’oro portato allo stato liquido viene versato nel cilindro refrattario, riempiendo in pochissimi secondi il vuoto lasciato dalla cera (da cui il nome della tecnica “cera persa”), solidificandosi nella stessa forma e modellatura fatta in cera. Il cilindro ancora caldo viene immerso nell’acqua, che reagendo alla temperatura del gesso, lo scioglie, liberando l’alberello d’oro e distruggendo così l’impronta che si era creata nel cilindro refrattario.
Purtroppo può però anche accadere che il metallo presenti delle imperfezioni di fusione, ciò porta inevitabilmente alla distruzione del pezzo ed al suo conseguente rifacimento, di modo che possano arrivare alle fasi successive di lavorazione, solo fusioni perfette. E’ a questo punto che inizia il lavoro degli orafi: “tagliando, limando, saldando le varie parti del pezzo, sino ad arrivare a comporre il gioiello finale”, ovviamente sempre seguendo i disegni, i modelli e le indicazioni del maestro RANDO,chesupervisionaconattenzione tutte le fasi di lavorazione. Solo quando si è certi di avere fra le mani un gioiello idoneo in ogni sua parte, dallo spessore al peso, dalla forma alla vestibilità anatomica, al colore sino alla dolcezza delle superfici grezze, si potrà passare alla lucidatura, anch’essa effettuata ar tigianalmente e che permette di rendere specchianti le superfici piane, eliminando tutti i segni delle lavorazioni precedenti. L’intero processo assorbe molto tempo e nonostante la rigida selezione che accompagna i gioielli alla fase di lucidatura, può ancora avvenire che emergano dei piccoli difetti che obblighino gli orafi alla distruzione ed al rifacimento dell’opera anche in questa fase, aumentando ulteriormente i costi di produzione, ma garantendo nel contempo un’eccellenza assoluta. Il gioiello dopo un ultimo controllo del maestro RANDO, viene dichiarato finito ed è quindi pronto per essere indossato e goduto. La manifattura così curata ed attenta è ben lontana dai canoni delle produzioni industriali computerizzate che riproducono a basso costo ed in pochissimo tempo migliaia di esemplari, ma privi d’anima, un’anima che solo la par tecipazione manuale dell’artigiano sa trasmettere.

Una tecnica antica come la fusione del metallo nobile.
Una sapienza lontana tramandata negli anni.
Una mano abile che regola ogni movimento.